SPIRITUALITA'

IL LEONE CHE CREDEVA DI ESSERE UNA PECORA

In Oriente si narra una parabola antichissima….

Una leonessa stava saltando da un monticello all’altro e, proprio durante quel balzo, partorì un leoncino. Il cucciolo cadde sulla strada, mentre passava un gregge di pecore; ovviamente si confuse nel branco e visse come una pecora, comportandosi come tale.

Non aveva alcuna idea, neppure nei suoi sogni, di essere un leone. Come avrebbe potuto! Era circondato da pecore, decine e decine di pecore. Non aveva mai ruggito come un leone, una pecora non ruggisce! Non si era mai appartato in solitudine, come fanno i leoni; una pecora non sta mai da sola: viva nel branco, far parte del gregge è confortevole, da sicurezza, ci si sente al sicuro e protetti. Se osservi le pecore in movimento, procedono così vicine che in pratica inciampano le une sulle altre: hanno un vero terrore di stare da sole.

Ma leone iniziò a crescere. Rivelandosi uno strano fenomeno, un vero miscuglio: mentalmente si era identificato con l’essere una pecora ma la biologia non procede in base alla tua identificazione; la natura non ha alcuna intenzione di seguire te.

Divenne uno splendido leoncino; d’altra parte, poiché la crescita era lenta, anche le pecore si abituarono alla sua presenza, così come lui si era adattato alle pecore.

Le pecorelle pensavano che fosse un po’ anormale, ovviamente; non si comportava come avrebbe dovuto era un po’ fuori di testa, e continuava a crescere. Non era nei canoni, si atteggiava leone, anche se non lo era!

Quelle pecore lo avevano visto fin dal giorno della sua nascita, lo avevano allevato, gli avevano dato il loro latte e, pur non essendo vegetariano per natura – nessun leone lo è –  questo leoncino lo era, visto che le pecore sono vegetariane. Aveva preso l’abitudine di mangiare erba, allegramente!

Il branco accettò quella piccola differenza: il suo essere un po’ più grosso e assomigliare a un leone. Una pecora molto saggia disse: “non è altro che uno sgorbio della natura. Ogni tanto accade”. E lo stesso leoncino riconobbe che era vero. Il colore del suo pelo era diverso, il corpo era differente, di certo doveva essere uno sgorbio, anormale. in ogni caso, l’idea stessa che lui potesse essere un leone era impensabile! Era attorniato da tutte quelle pecore e le pecore psicanalisti gli diedero altre spiegazione : “sei soltanto uno sgorbio della natura. Non ti preoccupare, siamo qui per prenderci cura di te”.

Ma accadde che un giorno un vecchio leone passò di lì e intravide quel leoncino che spiccava nel gregge, sovrastando le altre pecore, non riuscì a credere ai suoi occhi! Non aveva mai visto nulla di simile, ne aveva mai sentito nell’intera storia passata, tramandata dai leoni, che uno di loro potesse vivere in mezzo a un branco di pecore …. e nessuna di quelle pecore aveva paura! E quel leoncino stava camminando proprio come una pecora, stava brucando dell’erba.

Il vecchio leone non riusciva a credere ai suoi occhi. Si scordò completamente della sua intenzione di acchiappare una pecora per fare colazione, dimenticò del tutto il suo pasto , era una situazione così insolita che cercò di catturare quelli uncino.

Nel pieno delle forze, il giovane leone iniziò scappare; sebbene credesse di essere una pecora, nelle situazioni di pericolo ci si scorda di ogni identificazione: si mise a correre come un leone, e fu davvero difficile per il vecchio afferrarlo.

Alla fine ci riuscì, e il leoncino si mise a piangere, a singhiozzare, e ripeteva: “abbi pietà, sono una povera Pecorella”. Il vecchio leone lo scosse: “idiota! Smettila e vieni con me allo stagno”.

Proprio nei pressi c’era uno stagno. Fu la che venne portato, malgrado tutte le sue resistenze. Fece di tutto per ritirarsi, ma cosa puoi fare contro un leone, se sei soltanto una pecora? Se non lo segui, potrebbe ucciderti per cui obbedì.

Lo stagno era immerso nella quiete, non c’erano increspature, era in pratica simile a uno specchio.  Il vecchio leone disse al giovane: “Guarda. Osserva semplicemente il mio volto e guarda la tua faccia. Guarda il mio corpo e osserva il tuo, guardali riflessi l’uno vicino all’altro nell’acqua”.

E in un secondo dalla gola del leoncino esplose un ruggito poderoso! Tutte le colline lo echeggiarono. La pecora scomparve; d’acchito, era un essere del tutto diverso: si riconobbe.

L’identificazione con l’essere una pecora non era una realtà, era solo un concetto mentale.

Adesso quel leoncino aveva visto alla realtà. Il vecchio leone disse: “ora non devo dirti altro hai compreso”.

Il giovane leone avverti un’energia strana, che mai aveva avvertito … come se fosse stata addormentata. Riuscì a sentire un incredibile potere, ed era sempre stato una pecora debole e umile: tutta quell’umiltà e tutta quella debolezza semplicemente svanirono.

la tua mente non è creata dalla natura. Cerca di mantenere sempre questa distinzione. Il tuo cervello è creato dalla natura. Il cervello è un meccanismo che appartiene al corpo ma la tua mente è creata dalla società in cui vivi; dalla religione, dalla chiesa, dall’ideologia che i tuoi genitori seguono, dal sistema educativo in cui vieni cresciuta, da ogni sorta di altre cose.

Ecco perché esistono una mente cristiana una mente indù, una mente mussulmana e una mente comunista. I cervelli sono qualcosa di naturale ma le menti sono fenomeni artefatti.

Tutto dipende dal tipo di gregge a cui appartieni: era un branco di pecore Hindu? in quel caso è naturale che ti comporti come un Hindu.

(Tratto dal libro “in te scorrono fiumi” di Osho – edizione Mondadori)

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